Basilica del Santissimo Salvatore, Pavia

Basilica del Santissimo Salvatore, Pavia

  • Indirizzo: Via Riviera, 22 Pavia

La Basilica del S. Salvatore, interessata da una poderosa campagna di restauri a partire dall’anno 2002, è oggi finalmente aperta al pubblico.
La chiesa venne fondata dal re longobardo Ariperto verso la metà del sec. VIII. L’imperatrice Adelaide, verso il 962, vi fondava una comunità benedettina cluniacense, cui subentravano nel 1449 i benedettini dell’obbedienza di Santa Giustina di Padova che riedificarono la chiesa nelle forme attuali. Il monastero fu soppresso da Giuseppe II nel 1786 e successivamente trasformato insieme alla chiesa in caserma e deposito militare. La chiesa venne riscattata dal cardinale Agostino Riboldi e riaperta al culto il 21 marzo 1901, nel 2016 la parrocchia è finalmente riuscita a riacquisire una porzione dell’antico monastero, l’area contigua al fianco ovest della basilica detta “chiostro piccolo” per restaurarla e dedicarla a servizi caritatevoli, educativi e culturali.

Della genesi antica del complesso religioso permangono testimonianze letterarie (nell’Historia Langobardorum di Paolo Diacono; nel Liber de laudibus civitatis Ticinensis di Opicino de Canistris) e archeologiche (la lapide con l’epitaffio di Re Cuniperto ora ai Musei Civici di Pavia). La chiesa ha conservato una veste decorativa rinascimentale databile al principio del Cinquecento di altissima qualità e impatto visivo che ricopre quasi interamente le superfici murarie. L’iconografia è fortemente identitaria, si celebrano il Cristo Salvatore, San Benedetto e i santi più importanti dell’Ordine e la regina Adelaide. Il soggetto delle Storie della vita di San Maiolo nella prima cappella di sinistra (ante 1525) rappresenta un unicum iconografico nel panorama artistico italiano ed europeo ed è considerato il capolavoro dell’artista pavese Bernardino Lanzani.

La cappella dedicata a S. Martino si trova in una posizione di rilievo: immediatamente alla sinistra dell’altare maggiore. La decorazione ad affresco, di anonimo autore, risale al principio del Cinquecento.
La leggenda narra che durante un rigido autunno Martino, mentre eseguiva l’ispezione dei posti di guardia, incontrò un mendicante seminudo. Vedendolo sofferente, tagliò in due il suo mantello militare (la clamide della guardia imperiale) e lo condivise con il mendicante; poco dopo, il sole comparve tra le nuvole diffondendo un tepore primaverile (la tradizione popolare celebra questo episodio chiamando “estate di San Martino” il periodo autunnale in cui, dopo il primo freddo, si verificano condizioni climatiche di bel tempo e relativo tepore, generalmente nei giorni prossimi alla festa del santo, l’11 novembre). Infine la notte seguente Martino vide in sogno Gesù vestito della metà del suo mantello che diceva ai suoi angeli: «Ecco qui Martino, il soldato romano che non è battezzato, egli mi ha vestito» e al risveglio ritrovò il proprio mantello integro.

Le 16 scene dipinte raccontano le vicende di Martino in ordine cronologico a partire dall’episodio giovanile della spartizione del mantello fino alla morte come vescovo di Tours secondo i racconti della “Vita Martini” redatta dal suo seguace Simplicio Severo e l’agiografia in versi scritta da Venanzio Fortunato. Si tratta di fonti che pur contenendo indubbi riferimenti storici evidenziano gli episodi che hanno decretato la santità di Martino e lo innalzano a modello del monachesimo occidentale.

Gli episodi raffigurati, sulla parete destra, dal basso, sono: S. Martino dona il mantello al povero; sogno di S. Martino; battesimo del Santo. Nelle lunette in sequenza, da destra: S. Martino incontra il diavolo in sembianze umane; S. Martino catturato dai briganti; S. Martino guarisce la paralitica di Treviri; S. Martino smaschera un falso idolo; miracolo del pino abbattuto. Sulla parete destra, dal basso: il diavolo appare al vescovo Martino in abiti regali; S. Martino bacia un lebbroso; S. Martino dal letto scaccia un diavolo; Martino eletto vescovo di Tours. Sulla parete sinistra dall’alto: S. Martino veste un povero fuori dalla chiesa; solenni funerali e trasporto del corpo del Santo a Tours; Messa miracolosa; morte di S. Martino.

ORARI APERTURA DELLA BASILICA: TUTTI I GIORNI 7.30 – 12.00 E 16.30 – 18.15

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